Fin da bambino mi sono posto una domanda: “Quello che sto vivendo sarà per sempre perso?”
Negli anni, questa domanda è diventata sempre più importante, tanto da doverci trovare al più presto una risposta.
Alla fine, la risposta è arrivata grazie ad una macchina fotografica.
Con lei mi son reso conto che potevo fermare nel tempo un momento, per sempre.
E c’è di più! C’è qualcosa di magico: potevo dare ad una fotografia il significato che volevo ricordare di più di quel momento.
Attenzione, per significato intendo una sensazione che mi facesse tornare quanto più a quel ricordo.
Fotografare un’alba, un albero avvolto dalla nebbia, una montagna riflessa nel lago, non può che farmi tornare alla mente delle sensazioni legate a quel momento.
È a questo punto che il ricordo prende vita.